È un’operazione ancora poco diffusa in Italia: si stima che solo il 3% degli uomini si sia sottoposti a questo intervento, che invece all’estero è molto praticata – specialmente per questioni religiose, ma anche dovute alla salute. La circoncisione, infatti, porta notevoli benefici al pene, ma per motivi prettamente culturali è un’operazione altamente snobbata o derisa, qualcosa di cui non bisogna parlare.
Ecco perché Diego Passoni, storica voce di Radio Deejay, e il medico Nicola Macchione, hanno voluto subito affrontare l’argomento, a cui dedicano l’intera quarta puntata del loro podcast Cazzi Nostri – Cose tra maschi, disponibile sull’app di OnePodcast e su tutte le principali piattaforme come Spotify, Amazon Music e Apple Podcast. E quale ospite poteva accompagnarli attraverso questo episodio se non Tommaso Zorzi, l’influencer e conduttore televisivo che ha documentato sui social tutto il post intervento della propria circoncisione?
La circoncisione di Tommaso Zorzi raccontata a Cazzi Nostri: ascolta qui la puntata!
Perché Tommaso Zorzi si è circonciso
L’ultima causa per la quale si è speso il vincitore del Grande Fratello è, come spesso gli accade, una di quelle che ha vissuto sulla propria pelle. E, in effetti, proprio di pelle si parla: Tommaso Zorzi racconta ai microfoni del podcast Cazzi Nostri che soffriva di una fimosi funzionale – una condizione caratterizzata dal fatto che il prepuzio non è sufficientemente elastico da permettere di scoprire il pene sia in stato di flaccidità sia in stato di erezione. Le conseguenze variano da persona a persona: per alcune, la fimosi porta a una difficoltà a provare piacere in maniera totalizzante, per altre i problemi sono di minore entità, ed è per questo che gli uomini tendono a rimandare opportuni provvedimenti che sarebbe molto meglio prendere il prima possibile.
È anche il caso di Tommaso Zorzi, che è arrivato all’operazione dopo essersi informato da solo:
A me non succedeva [di provare troppo fastidio], ed è anche il motivo per cui io ho ritardato la circoncisione. E poi soprattutto perché è una cosa di cui nessuno mi ha mai parlato, mi sono dovuto informare da solo. Il medico che mi ha operato io l’ho googlato, brancolavo nel buio, non conoscevo nessuno. E poi avevo paura di dovermi abituare a usare il mio pene in maniera diversa, sia dal punto di vista dell’autoerotismo, sia nei rapporti con altri. In realtà mi sono fatto delle pippe e devo dire che è come prima.
I conduttori del podcast esprimono le loro felicitazioni nei confronti della ritrovata attività masturbatoria di Tommaso Zorzi e, soprattutto, sono grati di aver trovato una persona totalmente aperta nei confronti di un tema considerato tabù come quello della circoncisione.
Tommaso Zorzi: “Dal punto di vista estetico, un pene circonciso è un oggetto favoloso”
Gli ascoltatori del podcast Cazzi nostri avranno ormai capito che una delle cose che accomuna tanti dei tabù che ruotano attorno all’organo sessuale maschile è il suo legame con la cultura. Non è da meno la tematica della circoncisione, la cui diffusione è – anche stavolta – una questione culturale. In quanto operazione inizialmente religiosa, la circoncisione è un segno di riconoscimento di chi è nato in una famiglia ebraica, islamica o in alcune culture dell’Africa equatoriale. Chi la vive per motivi religiosi, non la sceglie: ad esempio, nel caso dell’ebraismo, la circoncisione viene fatta all’ottavo giorno di vita.
Esteticamente lo trovo favoloso, il pene circonciso “alla araba”, lo trovo un bell’oggetto. E soprattutto, pensa che io ho vissuto tanti anni in Inghilterra e se non sei circonciso ti guardano male.
Nella cultura anglosassone, infatti, la circoncisione è molto diffusa: negli Stati Uniti il tasso di persone circoncise è uno dei più alti al mondo, intorno all’81%.
Stiamo parlando dell’intervento chirurgico più antico della storia dell’umanità. I primi cenni storici che abbiamo della circoncisione sono nell’Antico Egitto: nasce per motivi igienico sanitario, in una popolazione nomade, senza acqua corrente e con 40 gradi di media. Appunto per questo era un intervento necessario, che poi è stato inglobato nella cultura delle religioni.
Tommaso Zorzi: “Vivo la circoncisione come una nuova verginità”
Oggi la circoncisione è un’operazione fortemente consigliata alla nascita, perché è stato dimostrato che riduce il rischio di infezioni e di tumori del pene. Inoltre, ci ricorda Tommaso Zorzi nel podcast Cazzi nostri, farla alla nascita evita di dover subire quel noioso… periodo di astinenza!
Se ti circoncidi da bambino non devi farti periodi di magra come sto facendo io, perché insomma la gestisti in maniera completamente diversa. Io sono stato imballato… Ovviamente è un’operazione che consiglio, e ancor meglio se la fate entro una certa età. Perché altrimenti vi dovete fare trenta – quaranta giorni di astinenza. Quaranta giorni, tradotti in anni gay, sono sei mesi! La stiamo gestendo in maniera egregia, pensavo peggio…
In conclusione: la circoncisione è un intervento che Tommaso Zorzi consiglia nonostante quelli che potrebbero essere deterrenti. L’influencer, che ultimamente si è pronunciato anche sulla decisione del governo Meloni di non registrare i certificati di nascita di bambini di coppie omogenitoriali, spera che fare l’amore con questa nuova “veste” sia un po’ come farlo per la prima volta:
A otto giorni di vita non sai se avrai una fimosi o un pene predisposto a qualche tipo di problema. Io lo sapevo e per quindici anni sono andato avanti lo stesso. Col sennò di poi questa operazione l’avrei voluta fare dieci anni fa! E sono un po’ emozionato perché secondo me quando rifarò l’amore sarà un po’ la prima volta, avrò una sensibilità nuova, sarà la mia seconda prima volta. Infatti devo stare molto attento a chi… Magari lo metto in vendita, metto all’asta la mia seconda prima volta!
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